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* Cos'è lo "stress test" effettuato sulle banche USA? Si tratta di una "sensitivity analysis", vale a dire che sono stati ipotizzati diversi scenari di peggioramento della recessione, e quello relativo ai risultati resi pubblici il 7/5 indicherebbe una contrazione del PIL reale USA pari al 3,3% nel 2009 (e una ripresa dello 0,5% nel 2010), un tasso di disoccupazione dell'8,9% nel 2009 e del 10,3% nel 2010 e prezzi degli immobili in diminuzione del 22% nel 2009 e ancora del 7% nel 2010.
Vale semplicemente la pena di ricordare che probabilmente se gli effettivi andamenti dell'economia USA fossero peggiori di questo "worst case scenario", non solo le 10 banche considerate avrebbero bisogno di ancor maggiori capitali, ma ci si incamminerebbe verso una recessione ancor peggiore di quella del 1929, caratterizzata come si ricorderà da fallimenti bancari a catena.
D'altra parte la casa d'investimento FBR ha già calcolato che in uno scenario economico che prevedesse una disoccupazione USA al 12% nel 2010, almeno 9 delle maggiori banche statunitensi (fra cui 5 di quelle che non hanno superato lo "stress test", e in primis Bank of America e Wells Fargo) andrebbero inevitabilmente incontro al default. Gli "smooth operators" Bernanke e Geithner non fanno quindi che cercare di riportare il livello di fiducia del mercato (sia nelle banche che nell'economia reale) a un livello compatibile con un'uscita dalla crisi, anche se ovviamente in tempi non brevissimi.